Vabbe’.. ieri ho assistito per la terza volta nella mia vita alla proclamazione del nuovo papa.
Ratzinger lo conosco poco, so che il ruolo che fino a ieri ricopriva richiedeva da parte sua il mantenimento di posizioni ortodosse e conservatrici. La domanda che sorge spontanea ?: quanto quelle posizioni erano sue e quanto dettate dal ruolo?
Posta questa domanda, non vedo poi cos? male l’elezione di un papa ‘conservatore’. A leggere alcuni brani della sua omelia del “elegendo pontifice” noto come senta quale dovere la pulizia morale della chiesa. La leggo come una reprimenda agli scandali americani, all’attaccamento al potere (chiede umilt?), all’abbandono della liturgia.
Da convertendo ad un’altra religione non posso che accogliere con piacere questa constatazione della deriva della chiesa moderna. Sia chiaro, non mi aspetto, o meglio, non mi auguro, una restaurazione oscurantista. Credo e spero, invece, che Benedetto XVI, seguendo le orme del papa precedente, nello sforzo evangelico e comunicativo, cercher? di dare una profonda svolta fideistica e di umilt? a quella ingessata struttura di potere che ? il vaticano.
Voglio essere un positivista: l’attaccamento all’ortodossia non ? negativo di per se fin quando non sfocia nel fanatismo. L’attaccamento alle proprie origini, alle proprie tradizioni, ? un puntello sulla quale si deve basare la propria fede. Lo stesso ebraismo ? sopravvissuto proprio perch? non ha voluto abbandonare le proprie tradizioni in favore dell’assimilazione. E’ giusto che questo papa richiami all’ortodossia ed alla vera fede. Speriamo solo che non faccia dei passi indietro per quel che riguarda il dialogo interreligioso.