Siamo tutti convinti che nei paesi occidentali ed anche nel nostro, il diritto di espressione sia una cosa acquisita e non discutibile. In realt? non ? cos? e le leggi sulla protezione anti terrorismo o tutte le battaglie legali che Apple scatena contro le fughe di notizie ne sono l’esempio.
Anche la mia amata wikipedia deve fare i conti con vari tentativi di censurarne i contenuto, ma tutte queste cose sono sempre alla luce del sole e vengono rilanciate dai mezzi di comunicazione.
Quello che sta succedendo invece i Egitto ? estremamente preoccupante. Cose simili accadono anche, e spesso in Cina, ma l’egitto era stato considerato sino ad ora un paese moderato e dove la libert? d’espressione era garantita.
Le ultime uscite dei vari imam locali hanno incrinato questa convinzione, ma notizia di ieri, un noto blogger locale ? stato arrestato per aver espresso opinioni molto critiche nei confronti del governo e delle autorit? religiose.
Tutto questo ? molto grave perch? ? un primo indizio di come anche i paesi pi? moderati possano lentamente scivolare in quelle dinamiche censorie e antidemocratiche che preludono alle dittature ed alle epoche pi? buie della storia umana.
Vi chiedo quindi di visitare il sito della petizione per la sua liberazione, sottoscriverla e, se possedete un blog, iniziare quella campagna di democrazia informativa che si chiama google bombing.
Inserite nei vostri blog un post sulla vicenda di Alaa e fate puntare la parola egitto o egypt, tutte le volte che potete o volete al sito http://freealaa.blogspot.com.
Lottare per la liberazione sua e di tutti i detenuti per reati d’opinione ? un dovere di chi quei diritti ancora li ha.