Anni fa, nell’epoca del DOS, girava la voce allarmata di un virus in grado di nascondersi nel BIOS. Sebbene la notizia non fosse del tutta priva di fondamento, la probabilità di risultarne colpiti sarebbe stata estremamente bassa, poiché i bios erano molti e diversi tra loro e un virus del genere non sarebbe affatto passato inosservato.
I tempi però sono cambiati, un virus che pesasse un mega e mezzo non farebbe particolarmente strano in un mondo dove anche un documento di word può pesarne 3.
Ecco, purtroppo pare che oggi questo tipo di attacco non sia più solo ipotetico. Due ricercatori hanno presentato al pubblico duranta una conferenza, un tipo di attacco che non solo funziona sotto windows, ma anche su sistemi *nix (è stato dimostrato sotto OpenBSD, uno dei sistemi ritenuti in assoluto più sicuri) ed addirittura in una Virtual Machine VMware che dovrebbe arrivare ad astrarre del tutto la macchina virtuale da quella reale.
C’e’ da essere sicuri che di qui a poco attacchi di questo genere diverranno diffusi.
L’aggiornamento dei BIOS è un’attività tutt’altro che banale e solo pochissimi lo fanno almeno una volta nella vita. C’e’ quindi solo da sperare che una pezza venga posta a livello di Sistema Operativo, perché a quanto pare, una volta infetto il BIOS, l’infezione resisterebbe anche alla riscrittura del BIOS stesso.