Che non amassi particolarmente frequentare il Liceo Scientifico si era capito già al Giordano Bruno di Mestre, ma l’apice della mia insofferenza si è raggiunto durante la mia presenza al P. Paleocapa di Rovigo.
Non che non amassi le materie, semplicemente avevo affrontato le superiori con l’umore sbagliato. Io desideravo frequentare l’istituto tecnico Zuccante per studiare informatica ed elettronica ma i miei genitori, a ragione, preferirono iscrivermi allo scientifico. A posteriori avevano avuto ragione loro, ma al tempo, non affrontai con la dovuta serietà la nuova fase di studio.
Purtroppo una volta trasferitici a Rovigo, lo shock fu notevole ed il mio già appena sufficiente impegno scolastico raggiunse nuovi minimi e, seppur non fossi il peggio delle classi, ebbi l’onore di venir bocciato a settembre in quarta e di non venir ammesso alla maturità due anni dopo.
La mia frustrazione era certamente ben palpabile. Trovai però un buon appoggio nei miei compagni che, nell’ultimo dei miei sfortunati anni liceali, mi appoggiarono in un’impresa editoriale che andava a scontrarsi con il giornalino ufficiale della scuola che però, ingessato e diretto in maniera assolutamente priva di brio, spruzzava noia da tutti i pelucchi della carta su cui era stampato e distribuito.
Ben più limitato erano il budget e la varietà di autori, ma questo non impedì a “La Vicepresidenza” (titolo coniato in onore del compagno Antonio Z. che, rappresentante d’istituto, prendevamo in giro per le manie di grandezza).
Non ho mai buttato via né il risultato né gli originali che diedero vita ai 4 numeri e mezzo del Foio, impaginato in Corel Draw su di un 486 su cui girava forse Windows 3.11.
Ecco quindi a voi, quasi trent’anni dopo, queste memorabilia.