Mi stanno contattando tanti amici e tante persone che non mi sarei aspettato lo facessero per assicurarsi della nostra salute.
Alcuni mi chiedono se non sia il caso di tornare in Italia e la mia risposta è “non ci penso nemmeno”. Lasciatemi spiegare perché.
Inziamo dal perché ho/abbiamo deciso di crescere la nostra famiglia qui. Il motivo è semplice: siamo Ebrei e non c’è posto migliore di Israele per un ebreo. Dopo 14 anni dalla nostra aliyah sono più convinto del giorno in cui l’abbiamo deciso.
Quello che sta succedendo in questi giorni è gravissimo per moltissimi motivi ma non è diverso da quello che è successo con la Shoah, con i pogrom o l’inquisizione. L’odio per gli ebrei esiste dai tempi di Moshe e continuerà ad esistere. Quello che cambia nel tempo è solo da che direzione arriva l’odio.
E chiariamolo subito, nulla di quello che può aver fatto Israele nel passato, o meglio, quello che i PaLLestinesi sostengono che abbia fatto (perché, per l’appunto, sono specializzati nel raccontar balle) giustifica quello che è successo nelle ultime 48 ore.
Se avessero ucciso/sequestrato soldati, sarebbe stata una operazione militare notevole. Il problema è che, invece, hanno reso carne da macello bambini, anziani e civili senza alcuna ragione se non quella che fossero ebrei (o anche no, nel senso che hanno massacrato anche lavoratori stagionali stranieri, beduini ed anche altri arabi che si trovavano li). Lo Shahid non fa differenza, l’importante è ammazzare. Il chi è irrilevante.
Ora, il fatto che abbiano sequestrato e trascinato a Gaza centinaia di persone è un paio di ordini di grandezza più grave rispetto ai comunque gravissimi 800 morti ed oltri 2000 feriti.
Di Hamas sappiamo che non hanno alcun interesse per il benessere dei cittadini Gazawiti. Sono carne da macello, shaid involontari, buoni per la propaganda anti-israeliana.
Hamas non si farà alcun problema ad usare i progionieri ed i propri cittadini come scudi umani per le proprie basi e depositi di armi.
Questo vuol dire che Israele dovrà fare per forza quello che da almeno 10 anni cerca di evitare: entrare via terra ed andare a cercare casa per casa terroristi e sequestrati. Sarà un bagno di sangue, perché ovviamente Hamas lo sa e imbotterà le case di esplosivi man mano che l’esercito israeliano avanzerà.
Abbiamo alternative, alternative vere? NO.
Ma una cosa è sicura: Israele questa guerra la vincerà. La vincerà perché non ha alcuna altra alternativa. La vincerà perché se la dovesse perdere Israele stessa scomparirebbe e NESSUN cittadino israeliano, ebreo o arabo che si, ha alcuna intenzione di lasciare che succeda.
Siamo qui per restare.
Am Israel Chai!
I Maestri nel trattato talmudico Bavà Batrà (116b) affermano che non solo è inconcepibile che l’intero popolo d’Israele sparisca, ma la cosa vale anche per una delle dodici tribù.
Anche il navih Malakhì (Malachia, 3:6) profetizza:
“Io sono il Signore e non cambio, e voi, figli di Ya’akòv, non avete cessato di esistere”.
Il navih (profeta) Yirmeyàhu (Geremia, 46:28) parla dell’ascesa e della caduta di tutte le civiltà, eccetto “il mio servo Ya’akòv”.
Il popolo d’Israele è come la luna che si rinnova.
II popolo d’Israele sa come rinnovarsi, nonostante tutti i colpi che riceve.
Nel Midràsh (Tanchumà Vayetzè, 2) i maestri commentano il sogno nel quale Ya’akòv vide angeli che salivano e che scendevano su una scala.
Gli angeli del sogno rappresentano gli angeli che guidano le varie nazioni del mondo.
Ogni nazione avrà un suo ciclo naturale di ascesa e di caduta.
Il popolo d’Israele è un’eccezione.
Il popolo d’Israele è eterno.
B”H