Ieri, shabbat…, è inziato il nuovo campionato di prima divisione israeliana. Si chiama Premiere League, facendo il verso all’inghilterra. Il campionato di prima divisione è composto da 16 squadre (l’anno scorso erano meno, non so se 12 o 14). Si volgerà in due fasi: un girone all’italiana di 30 incontri ed una seconda fase con playoff, playout (le prime sei, le ultime sei) ed un play-niente per le classificate tra il 7° ed il 10° posto per decidere la classifica finale.
Prima considerazione sul fatto che si giochi il sabato pomeriggio violando lo shabbat e negando ai cittadini religiosi la possibilità di godersi la visione in diretta delle partite. Ieri shabbat è terminato alle 19.55, le partite sono iniziate alle 19.30. Iniziare le partite alle 21.30 non sarebbe stato scandaloso. Qui la notte di motzé shabbat è Gggiovane e non credo i tifosi avrebbero avuto nulla da ridire nel seguire la partita al fresco serale piuttosto che nel caldo torrido del pomeriggio… nel corso di un mesetto, inoltre l’orario di shabbat anticiperà parecchio, rendendo ancora meno problematica la cosa.
Seconda considerazione riguardo la formula. Se è accettabile il concetto di playoff e playout, non riesco a capire quella dei play-niente. Non conosceo bene le dinamiche economiche all’interno della federazione e posso capire che giocare 6 partite in più porti incassi alle società, ma mi chiedo quanti tifosi possano avere interesse nel vedere delle partite che non avranno alcun pepe agonistico. Se la mia società non fosse arrivata a combattere per il posti in campionati europei o scudetto, o non fosse in odore di retrocessione, che cosa potrebbe cambiarmi emozionalmente il fatto che si classifichi settima piuttosto che decima? MAH.
Ad ogni modo, quest’anno è caccia grossa al Maccabi Haifa che l’anno scorso ha vinto a man bassa il campionato, in maniera del tutto inattesa. I pretendenti non mancano. Dal Hapoel TelAviv che da troppi anni rincorre la vittoria, al Betar Jerusalem, che ha appena scampato un fallimento storico. La franchigia Telavivina dei Bnei Yehuda è stata la sorpresa dello scorso anno. Un piccolo club di un piccolo sobborgo che non solo ha dato filo da torcere alle grandi, ma è arrivato a classificarsi in Europa. Un Chievo israeliano, per intenderci.
Il pepe nella caccia all’Haifa lo da il campionato europeo. L’Haifa sta svolgendo i prelimari di Champions e, nel caso venisse eliminata, parteciperà comunque all’Europa League. Un doppio impegno che anche per nel campionato italiano viene indicato come “taglia gambe”.
Purtroppo essendo le partite il sabato non potrò seguirle e difficilmente mi appassionerò ad una squadra piuttosto che ad un’altra.
Nel frattempo ecco i risultati della prima giornata:
Maccabi Ani Nazareth | – | Hapoel Petach Tikva | 1-2 |
Maccabi Petach Tikva | – | Hapoel Ramat Gan | 1-1 |
Hapoel Beer Sheva | – | Hapoel Raanana | 2-1 |
Maccabi Natanya | – | Hapoel Haifa | 1-2 |
Maccabi Tel Aviv | – | Beni Sakhnin | 3-1 |
Maccabi Haifa | – | Hapoel Akko | 2-1 |
Ashdod s.c. | – | Bnei Yehuda Tel Aviv | questa sera (23 agosto) |
Betar Yerushalaim | – | Hapoel Tel Aviv | domani sera (24 agosto) |
3 pt: M. Tel Aviv, H. Beer Sheva, H. Haifa, H. Petach Tikva, M. Haifa
1pt: H. Ramat Gan, M. Petach Tikva
0pt: H. Akko, H. Raanana, M. Ahi Mazaret, H. Netanya, Bnei Sakhnin
Per un riassunto della giornata in inglese sul sito del Jerusalem Post